Dove stiamo andando sia socialmente che individualmente secondo gli attuali transiti planetari (Prima Parte)

Buongiorno amici, volevo parlarvi di quello che è stato l’evento più importante a livello dei transiti dell’ultimo periodo, stiamo parlando della congiunzione tra Giove e Urano, avvenuta precisamente in data 21 Aprile 2024.

Autore: NASA, ESA, STScI, A. Simon (NASA-GSFC), M. H. Wong (UC Berkeley), J. DePasquale (STScI). Licenza: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Hubble%E2%80%99s_new_views_of_Jupiter_and_Uranus_(heic2303a).jpg. This file is licensed under the Creative Commons Attribution 4.0 International license.

Di seguito per chi volesse la versione audio (in italiano) dell’articolo:

Si tratta di due pianeti lenti, di due giganti che si muovono lentamente ma che lasciano un’impronta enorme. Giove, rappresenta il principio della Legge e dell’Espansione mentre Urano rappresenta il principio della Rivoluzione e dell’Innovazione. Un’Innovazione prorompente! In America hanno questo termine che descrive bene la funzione di Urano, “disruptive innovation”, cioè, una innovazione che rompe i canoni di ciò che c’è stato precedentemente. Qui ora si sono congiunti, parafrasando potremo parlare di una rivoluzione che si espande. É un evento che si verifica ogni 14 anni circa e che quindi ci porta una grande tematica che governerà questi prossimi 14 anni.

Ma quale è il tema specifico di questa importante rivoluzione di cui stiamo parlando?

Ce lo rivela la porta 23, che è il luogo dove questa congiunzione avviene. É una porta di espressione, si trova nel centro della gola, riguarda l’esprimere qualcosa di diverso, di unico nel mondo. Ma vediamo come ce la presenta il Rave I ching.

Segniamoci intanto questa parola “amoralità”, questa qualità, il sospendere il giudizio su tante cose sarà una qualità importante nei prossimi 14 anni, ma per capire meglio dobbiamo contestualizzare il tutto e ampliare un pochino il discorso.

Vi chiedo un attimo di attenzione per afferrare questo schema. Esso ci mostra che viviamo in cicli più grandi, delle vere e proprie “ere” governate dalla processione degli equinozi. Praticamente ogni circa 400 anni vi è un cambio di asse, ogni asse è costituito da quattro esagrammi. Ebbene questi quattro esagrammi costituiscono la frequenza di base e di conseguenza le tematiche principali che governano quella specifica era di 400 anni circa.

L’era attuale si chiama Croce della Pianificazione, è iniziata nel 1615 e terminerà udite udite tra pochissimo, nel 2027. Già dal nome pianificazione si possono comprendere molte cose. É stata governata dal canale 37-40 della comunità e il tema centrale è stata la civilizzazione, la creazione delle comunità. In questi ultimi 400 anni siamo passati da miriadi di piccole città-stato alla nascita delle nazioni e addirittura all’Europa e alle Nazioni Unite. Con tutta l’organizzazione sociale, tecnologica, burocratica che è stata sviluppata per poter sorreggere queste grandi strutture: grandi fabbriche, grandi ospedali, forze dell’ordine, carceri, contratti di lavoro, pensioni, previdenza sociale, ma anche macchine, computer, internet, pos e tutto ciò che è necessario. É tutto scritto in questa croce, in questi 4 esagrammi che “sor-reggono” quest’era…

Siamo letteralmente immersi in un programma di transiti più grande di noi che detta i tempi, le tematiche, le correnti dello sviluppo dell’umanità.

Non a caso i pianeti portano i nomi delle divinità, di divinità greco/romane tra l’altro, notoriamente non proprio tenere e docili di carattere, non è che potevi starci tanto lì a discutere… Conoscere i transiti ci spoglia da quella insana onnipotenza che spesso crediamo di avere. Ci permette di prendere consapevolezza e di sintonizzarci con quello che accade nel presente, di comprendere un po’ meglio il confine tra quel che il programma porta e come l’essere umano lo filtra e lo esprime, nel bene e nel male o nel sé e nel non sé se preferite.

Ma torniamo al presente.

Ora dove stiamo andando?

Ci siamo già dentro in realtà. È un cambio molto grande e, anche se il passaggio vero avverrà nel 2027, quello è solo il momento del parto. Sono già diversi anni che il concepimento è avvenuto e gli effetti delle nuove tematiche, si stanno facendo sentire, compenetrandosi con le “vecchie tematiche”, in una sorta di grande cuspide.

La tabella ci mostra che la croce che governerà la prossima era dal 2027 al 2435 sarà la Croce della Fenice Dormiente. Si tratta di un cambio netto rispetto alla Croce della Pianificazione. Le tematiche sono infatti antitetiche.  La Croce della Pianificazione riguardava il supporto comunitario, l’organizzazione dettagliata degli stati e lo sviluppo delle comunità. La Fenice dormiente riguarda il potenziamento dell’individualità, di ciò che abbiamo di unico in noi e che siamo qui per esprimere. Riguarda la sopravvivenza attraverso l’espressione della propria diversità, del proprio spirito individuale. Riguarda anche il creare relazioni che abbiano come presupposto il rispetto dell’unicità dell’altro.

Non mi dilungo oltre perché la tematica è molto ampia (ecco il link con sottotitoli attivabili in italiano in cui Ra Uru Hu ne parla https://www.youtube.com/watch?v=ME0ovNs1jAo) ma forse potete cominciare a vedere il cambiamento che è in atto. Ha una portata enorme e coinvolge ogni ramo della nostra società, ogni singolo individuo, è un qualcosa di più grande di tutti noi.

Potrà piacere o meno, tra partentesi questo al programma non importa nulla, ma in sintesi potremmo parlare di un cambio di frequenza che comporta un passaggio da un mondo il cui centro era la creazione di un villaggio globale, a un altro in cui il centro è l’espressione dello spirito individuale. Saranno le comunità a doversi organizzare di conseguenza in futuro.

Chiaramente anche tanto non-Sé, tanti comportamenti disfunzionali sono e saranno coinvolti nel “gioco”, ma ora, forse, possiamo capire un po’ meglio questa congiunzione tra Giove e Urano nella porta 23.  Si parla di amoralità. Nelle fasi di passaggio, di profondo cambiamento, più sospendiamo il giudizio, meno paragoniamo ciò che è ora a ciò che era prima, meno soffriamo.

Fine prima parte

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